Forno naturale

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Forno naturale

Siamo davanti al cuore pulsante della nostra cucina. Qui si cuociono molti dei piatti che vengono serviti all’interno del ristorante El Diablo.

Questo “hoyo” (buca) che sembra essere stato scavato nel suolo, è invece il risultato dei lavori che si svolsero intorno ad esso. Il fondo di questo “forno” si trova praticamente sulla superficie del terreno originale, quindi in realtà sono i suoi fianchi ad essere cresciuti in altezza durante i lavori, come conseguenza della graduale aggiunta di strati di materiale, il cui scopo era quello di isolare l’edificio dall’intenso calore.

Le temperature che si registrano qui variano molto. Così, mentre in alcuni punti del fondo si registrano temperature di 80°C, in corrispondenza della bocca raggiungono i 200°C. Le temperature più alte provengono da alcune aperture laterali che superano i 250°C.

L’instabilità di questo “pozzo”, di circa 5 m di profondità e 0,9 m di diametro, complica il lavoro del cuoco che minuziosamente posiziona e controlla gli alimenti sulla griglia.

E queste emanazioni, sono tossiche per gli alimenti?

La roccia di origine magmatica si scalda a causa del calore residuo del sottosuolo, che mantiene la suddetta temperatura per via di un debole flusso termico verso la superficie. Tali manifestazioni non sono accompagnate da gas della fumarola, caso del tutto particolare della roccia calda e asciutta. Non c’è traccia di tossicità!

Come si pulisce questo “forno”?

L’uso continuo di questo forno fa sì che si accumulino residui di cibo o grasso all’interno di esso. Bruciando, questi residui si carbonizzano lasciando lo spazio nuovamente pulito.

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